Sembra che questa settimana non abbiate resistito alla tentazione degli scampi crudi. Colpa dell’avviata Quaresima o dei profumi della privamera, che timidi si spargono nell’aria?
Il pesce crudo è una vera prelibatezza, anche se bisogna fare molta molta attenzione: tutti sappiamo i rischi che si possono intercorrere nel caso in cui il pesce non sia freschissimo e curato a dovere.
Io, per non sapere nè leggere nè scrivere, vado a dare una occhiata ai fantastici 4(cento) food blogger di Ricette 2.0 in cerca di qualche consiglio su come scegliere gli scampi e come proporli crudi.
Il sito alberghiera.it (c’è da fidarsi!!!) propone una crudité con scampi crudi marinati e carciofi farciti. Un vero connubio di gusti che potrà sfiziare anche i palati più delicati. Se invece cercate qualcosa con un gusto più deciso, magari senza marinatura, butta la pasta propone un carpaccio di gamberi: un filo di delicato extra vergine di oliva e buon appetito!
Entrambi i siti consigliano rigorosamente pesce freschissimo e non surgelato / decongelato. Però attenzione ad una cosa: un interessante articolo di ricette e cooking spiega con attenzione i rischi del pesce crudo. Consiglio a tutti voi una letta completa e ne riassumo alcuni punti salienti:
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Mangiare pesce crudo può causare intossicazioni e infezioni da parte di alcuni batteri / parassiti: salmonella, listeria, escherichia coli o peggio di tutti l’anisakis, l’unico che può causare conseguenze letali.
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Per rimuovere i rischi di intossicazione tramite pesce le soluzioni sicure sono: alte temperature, congelamento o marinatura per lunghi periodi.
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La tecnica migliore per mangiare pesce crudo è quella dell’abbattimento, che consiste nel portare il pesce a -18° C per almeno 24 ore, oppure a -196° tramite azoto liquido.
In ogni caso ci sono due normative che regolano la fruizione di pesce crudo: una del Ministero della Salute del 1992 e il regolamento n° 853/2004 dell’Unione Europea.
Per concludere in modo più leggerevo, vediamo di fare un po’ di chiarezza nel mondo degli scampi e affini. Gli scampi appartengono alla famiglia dei malacostraci, assieme alle aragoste, agli astici e ai granchi. La caratteristica primaria è quella di avere le chele! I gamberi invece fanno parte della famiglia dei malacostraci decapodi, non hanno chele e si suddividono in: gambero imperiale o mazzancolla, gamberone e gamberetto e sono animali sia d’acqua dolce sia d’acqua salata.
foto bigevil600