Nella mia famiglia ci sono intolleranze alimentari da generazioni, soprattutto ai latticini. In un certo senso però è stata una fortuna perchè così il corposo ricettario di famiglia si è formato come noi: senza latte!
Negli ultimi anni il mercato si è arricchito di tanti prodotti destinati alle persone con intolleranze alimentari e che consentono, se utilizzati con cognizione, di replicare quasi ogni piatto. Molte persone però sono reticenti verso prodotti come il latte di soia o di riso. Io stessa li ho scoperti un paio di anni fa… così la mia prima cioccolata in tazza l’ho bevuta a 25 anni…
La mia passione e curiosità per la cucina mi hanno spinto ad ampliare il ricettario di famiglia… e quindi perché non condividere questo patrimonio, per permettere anche ad altri intolleranti di godere dei piaceri della buona tavola??!
La situazione è molto più difficile per chi si ritrova a dover cambiare la propria dieta in seguito a problemi di salute, a intolleranze temporanee o perchè ha un bambino con questi problemi. Ho amiche che si sono ritrovate in queste circostanze, sempre più frequenti… I motivi che portano a mettere da parte certi alimenti sono i più disparati, ma la domanda esistenziale resta una: “e ora cosa mangio???”.
Ecco allora che a gennaio, con l’appoggio del mio ragazzo, ho deciso di aprire il blog… e quindi eccoci qui, due giovani architetti, con la passione della cucina e della fotografia, costantemente impegnati nella ricerca di ricette nuove… e di vecchie ricette con nuovi ingredienti!
Su cosa il sito non debba avere abbiamo le idee abbastanza chiare: niente foto ritoccate, niente cibi preparati solo per essere fotografati, imbellettati da oli e altre sostanze… ciò che cuciniamo è ciò che mangiamo!
Il sito di ricette ideale per me… mah, citerei Petrini con il suo trittico “buono, pulito e giusto”.
Il nostro cammino di food blogger è iniziato recentemente, sicuramente influenzato da Alessia di “Muffins, cookies e altri pasticci”, mia amica nella vita “non virtuale”. Tra le foodblogger conosciute in questi mesi invece è subito scattato un feeling con Serena di “No sugar please…”.
Raccogliere gli amici intorno a un tavolo mi diverte moltissimo, c’è sempre grande ilarità. Mi piace quindi preparare piatti che stimolino la condivisione e lo stare insieme, cene da assaporare lentamente e poco formali. Considero quindi perfetta la “cena messicana”, fatta per divertirsi insieme a intingolare e sperimentare, lasciando che siano gli “ospiti” a scegliere gli abbinamenti di gusti e colori. Ho trovato riscontro di questo nella cultura messicana che dice che cucinare è un modo per stare insieme, e non soltanto per preparare da mangiare. Inoltre la facile tendenza a macchiarsi rende l’atmosfera decisamente poco formale.
Sarei invece in difficoltà a cucinare agnello, coniglio o cavallo… non sono animali che farei finire in padella!!
Ho un pessimo rapporto con i social network… non sono portata a parlare di me “al mondo” ed è lo stesso motivo per cui il mio ragazzo spesso mi rimprovera perchè i miei post sono troppo scarni…
In compenso il mio ragazzo è molto social, quindi essere in due nella gestione di un blog ha i suoi vantaggi…
Non mi sento particolarmente in grado di dare consigli, non sono ancora sufficientemente vecchia!! Inizierei col dirvi: “tanta passione!” Se poi proprio ne volete uno posso dirvi cosa mi ha insegnato tenere un blog sulle intolleranze alimentari in questi mesi. Mentre il mercato ci offre una gamma di prodotti sempre più differenziata (per quanto da analizzare bene), la nostra dieta è solitamente molto povera, mangiamo sempre le stesse cose, gli stessi ingredienti. Entrare appieno nel mondo delle intolleranze alimentari mi ha fatto scoprire molti ingredienti interessanti: ad esempio la farina di riso è eccezionale per fare i dolci, il latte di mandorle è eccezionale, il burro di cacao non è dolce come si sarebbe portati a pensare. Volete altre indicazioni? Seguite il nostro blog!