Chiara Brandi di “Forchettinagiramondo”

Blog di cucina: come ti è nata questa idea?

Perchè un giorno mi sono svegliata ed ho pensato a tutte quelle volte in cui mi sono detta “vorrei fare” e non ho fatto. Ho pensato che erano diventate troppe. Troppe occasioni perse, troppe idee lasciate in un cassetto.

Perchè un giorno ho pensato che era l’ora di dire “basta!”. Di iniziare a dedicare tutta me stessa ai miei sogni, alle cose che mi piacciono, quelle che mi riescono meglio, quelle che mi danno soddisfazione, mi fanno stare bene e mi fanno addormentare la sera con la consapevolezza di non avere perso il mio tempo.

Il mio blog è l’inizio di questo percorso. Non so dove mi porterà e non so dove andrò a finire. In ogni caso, so che ho fatto quello che il mio cuore mi suggeriva e, solo per questo, so che sarà stata la scelta giusta.

Quali i requisiti per essere un buon sito di ricette?

Il mio blog ideale deve essere ben organizzato, anche e soprattutto visivamente: la pulizia grafica è essenziale. Il percorso di navigazione deve essere semplice ed intuitivo. I testi snelli e di facile lettura.
Ci sono molti food bog a cui mi sono ispirata, e che tuttora sono fonte di ispirazione e di continuo miglioramento.

Prova del cuoco: ci inviti tutti a cena

Sicuramente una cena etnica, che fonda insieme gusti ed aromi diversi, da differenti paesi. Non potrei mai fare una cena con piatti nouvelle cousine: sono per le cose sostanzione e schiette, gli esperimenti non fanno per me.

Facebook, Twitter, Google Plus: il tuo rapporto con i social network?

Il blog non può vivere se non alimentato dai social networks, sono importanti per creare attenzione e stare in contatto con i lettori. Bisogna conoscerli bene per usarli al meglio, ma questo non è sempre facile…occorre tempo e dedizione. Cerco di fare il possibile ma so che la mia strada è ancora lunga…

Ingrediente segreto: piccolo consiglio ai lettori (tema libero)

Per me è la fantasia: provare di tutto, anche gli accostamenti che possono sembrare assurti in testa, al palato possono nascondere emozioni uniche. La cucina è per me come un laboratorio di uno scenziato pazzo: si prova, nella maggior parte dei casi vengono fuori piatti mal riusciti, spesso ottime combinazioni e qualche volta delle novità incredibili. Il tutto però partendo dalle proprie origini e la propria storia, per non dimenticare mai chi si è.