Devo l’idea del blog innanzitutto al mio disordine. Per anni ho collezionato ricette trascritte su foglietti spiegazzati, ritagliate dai giornali, appuntate nei posti piu’ disparati con il risultato che ogni volta che ne cercavo una non riuscivo mai a trovarla.
In secondo luogo il blog nasce per non perdere le ricette della mia famiglia, quelle ricette che si tramandano verbalmente da sempre di madre in figlia, che trovi nel web, nei siti di cucina ma che che non sono mai come quelle che preparava la nonna.
Innanzitutto un blog di cucina deve essere affidabile, le ricette lo devono essere. E deve essere semplice da sfogliare, proprio come se fosse un libro di cucina. Trovo molto utile una chiara suddivisione delle ricette per ingrediente, tipo di piatto e provenienza. La grafica e le foto sono ovviamente importanti anche se io non amo pubblicare le foto dei vari passaggi della preparazione di un piatto.
Mi piace molto proporre cene a tema per gli amici. Per una cena brasiliana potrei iniziare con una buona caipirinha accompagnata da pao de queijo (piccoli panini di amido di tapioca e formaggio), pasteis di gamberi e di carne (saccottini ripieni) e tartine di maionese, cipolla e parmigiano, si avete letto bene, sono una squisitezza! Come piatto principale direi una moqueca di camarao (un piatto baiano a base di gamberi in umido da servire con riso pilaf) e per finire un budino di latte condensato e dei brigadeiros (dolcetti al cioccolato).
Non amo molto cucinare la carne, se non gli stracotti, quindi non vorrei che i miei ospiti mi ordinassero piatti a base di carne.
Lavorando, il tempo che ho a disposizione è veramente molto poco quindi benché iscritta a tutti i principali social network l’unico in cui sono costantemente presente è Facebook con la mia pagina Scampoli Golosi. I social sono un grandissimo veicolo di comunicazione ma il dubbio è che troppo social virtuale alla fine possa ridurre il social reale.
Curiosità, ecco il mio segreto e il mio consiglio. Viaggiando molto per lavoro grazie alla mia curiosità ho scoperto cucine fantastiche i cui piatti ora sono diventati anche i miei piatti. Se all’estero avessi sempre ordinato spaghetti, come fanno molti dei nostri connazionali, mi sarei persa esperienze culinarie sensazionali.